La sindrome dello stretto toracico è una problematica che riguarda la compressione dei vasi sanguigni e dei nervi della zona cervico-dorsale.
E’ una malattia che si stima colpisca quasi l’8% della popolazione.
I sintomi principali di questo disturbo sono dolore e intorpidimento che può colpire la spalla, il braccio e alla mano. I sintomi sono comuni anche ad altre patologie e proprio per questo a volte risulta difficile diagnosticare con precisione la malattia.
La causa principale è un conflitto neuro-vascolare all’interno dello stretto toracico ossia un “tunnel” anatomico che ha lo scopo di creare un passaggio tra torace, collo e arti superiori. Questo passaggio serve per l’arteria e la vena succlavia, il plesso brachiale e il dotto toracico.
I sintomi sopradescritti possono derivare dall’occlusione di una o di tutte le strutture.
Esistono diversi tipi di sindrome dello stretto toracico:
Venosa: in questo caso la causa della sindrome è la compressione della vena succlavia, che corre sotto la clavicola.
Vi sono dei segni specifici: il braccio coinvolto risulta pallido, polso debole o assente, freddo al tatto. In questo contesto i fastidi che vengono avvertiti sono: parestesia, formicolio, pesantezza ed indolenzimento del braccio, edema della mano e delle dita e distensione delle vene superficiali della spalla e del tronco.
Neurogena: qui il disturbo è provocato dalla compressione dei nervi che costituiscono il plesso brachiale. In questa forma la sindrome può provocare atrofia del muscolo del palmo della mano.
Arteriosa: questa tipologia è poco diffusa, si verifica quando vi è una compressione dell’arteria succlavia, che corre sotto la clavicola. I campanelli d’allarme che vengono riscontrati nelle persone che soffrono di questo disturbo sono:
- il cambio di colore della mano
- cianosi
- assenza di polso
- braccio freddo al tatto
Durante la prima valutazione l’osteopata eseguirà alcuni test di mobilità funzionali sul tratto cervicale, dorsale e lombare della colonna vertebrale inoltre valuterà la gabbia toracica ed eseguirà alcuni test neurologici e vascolari.
Generalmente il trattamento prevede il riequilibrio della funzione e della mobilità della prima costa e del tratto cervico-dorsale.
L’osteopata poi, valuterà l’intero assetto posturale del paziente, per ricercare disfunzioni osteopatiche in altri distretti anche lontani dallo stretto toracico, ma che possono influenzarlo. Fondamentale è anche la valutazione e il trattamento del sistema viscerale e vascolare. L’osteopata attraverso delle manipolazioni molto delicate è in grado di intervenire sulla mobilità e sulla motilità di alcuni organi che hanno un sistema di sostegno e sospensione che si inserisce a livello osseo, quindi, una disfunzione sulla mobilità, può determinare una disfunzione sulla meccanica ossea sia del tratto vertebrale sia del tratto toracico. Con la correzione osteopatica, gli eventuali problemi biomeccanici e funzionali con le coste, con i muscoli ipertonici e con il sistema fasciale e viscerale vengono risolti, e così la causa alla base del disturbo allo stretto toracico può essere eliminata.
Il trattamento osteopatico interviene sulle articolazioni per ripristinare la mobilità, sul muscolo per ripristinare la lunghezza e sulla mobilità di nervi e vasi.
Per aiutare a ripristinare la normale mobilità, si possono consigliare esercizi di stretching.
L’osteopata può dare alcuni consigli per aiutare a combattere la sindrome dello stretto toracico:
- Diminuire la tensione della cintura di sicurezza all’altezza della spalla.
- Cercare di riposarsi per evitare l’affaticamento.
- I pazienti in sovrappeso possono migliorare con la perdita di peso.
- Le donne possono trarre vantaggio dall’utilizzo di un reggiseno senza spalline.
- E’ consigliabile evitare il sollevamento di carichi pesanti, tirando o spingendo e sollevando.
- Una respirazione rapida accompagnata da stress costante possono peggiorare i sintomi.
- Evitare di eseguire lavori mantenendo l’estensione cervicale (guardando all’insù) oppure lavori con le braccia tenute in alto per troppo tempo.
- Evitare di portare borse o sacchetti sulla spalla colpita.
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