Il termine Osteopatia è stato coniato dal Dott. Still che scoprì le importanti relazioni che vi sono tra la struttura del corpo e le funzioni organiche. Lui basò la sua giovane scienza su alcuni principi fondamentali:
- L’essere umano è un’unità dinamica di funzioni.
- Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione.
- La struttura governa la funzione.
- L’arteria è suprema.
Si tratta di una terapia causale, cioè mirata alla ricerca della causa primaria, che potrebbe anche trovarsi lontano dal sintomo. Il compito dell’osteopata è di ricercare le zone del corpo in cui ci sono delle “disfunzioni somatiche”, cioè delle zone in cui ci sono riduzione del movimento e modificazione dei tessuti.
La parte fondamentale di questo metodo è, dunque, la diagnosi. Questa è composta di una prima anamnesi (storia clinica del paziente) e da un attento esame obiettivo (composto da test specifici).
Individuate queste zone, l’osteopata applica varie tecniche manipolative di tipo strutturale, muscolare, funzionale, fasciale, viscerale e cranio-sacrale.
L’osteopatia si rivolge a tutte le età, dai neonati agli anziani. Le patologie che tratta più di frequente sono i problemi strutturali e meccanici dell’apparato muscolo-scheletrico, e varie alterazioni funzionali a carico del sistema viscerale e del meccanismo cranio-sacrale. E’ efficace in varie patologie, tra cui: cervicalgie, lombalgie, sciatalgie, artrosi, discopatie, cefalee, dolori articolari e muscolari da traumi, alterazioni dell’equilibrio, nevralgie, stanchezza cronica, affezioni congestizie come otiti, sinusiti, disturbi ginecologici e digestivi.
L’osteopata utilizza diverse tipologie di tecniche:
- Il Trattamento generale osteopatico
- Manipolazioni articolari
- Tecniche a energia muscolare
- Tecniche funzionali
- Manipolazioni viscerali
- Tecniche cranio-sacrali.