La Rieducazione Posturale Globale è un rivoluzionario metodo riabilitativo formulato per la prima volta nel 1981 dal Professor Philippe E. Souchard, nel libro “Le Champ Clos” (Il Campo Chiuso). E’ un trattamento qualitativo che agisce attraverso posture di stiramento attivo-progressive che mettono in tensione tutte le catene muscolari, allungando globalmente i muscoli contratti con l’obiettivo di restituire alla struttura l’equilibrio funzionale e fisiologico.
La postura è la posizione del nostro corpo rispetto allo spazio circostante. Ricreare il giusto equilibrio corporeo restituisce alla persona la possibilità di interagire con l’ambiente esterno nel modo più libero possibile, con la giusta e piena consapevolezza della spazialità del proprio corpo. La Rieducazione Posturale Globale, di frequente, viene scambiata con la ginnastica posturale, che si limita però a mantenere un corpo elastico e che non costituisce una forma di terapia rieducativo riabilitativa. Nella ginnastica classica, inoltre, si pratica un allungamento settoriale, cioè di un solo gruppo muscolare.
La Rieducazione Posturale Globale si basa su tre principi fondamentali:
– Individualità: ogni individuo è uguale solo a se stesso e, pertanto, la tecnica non può essere standardizzata. Il trattamento è personalizzato, basato sullo studio analitico della postura. Ogni soggetto attivo presenta atteggiamenti diversi: lo stesso sintomo può avere cause diverse a seconda che si presenti in un soggetto piuttosto che in un altro.
– Causalità: il trattamento correttivo non è indirizzato verso il sintomo, bensì alla causa. Una volta individuata quest’ultima, si può arrivare alla risoluzione del sintomo.
– Globalità: l’approccio della terapia è globale poiché per ripristinare l’equilibrio perduto è necessario lavorare attivamente sul corpo nella più totale globalità. Una speciale attenzione è data alla respirazione: le ripercussioni dei muscoli respiratori e, principalmente, del diaframma riguardano la sfera motoria, statica, digestiva, circolatoria, mentale ed emozionale.
A quale tipo di paziente è destinata la Rieducazione Posturale Globale?
– Pazienti con dolori vertebrali cronici o acuti di origine reumatologica o traumatica (spondilartrosi, ernia del disco etc.)
– Pazienti con dolori e patologie articolari degli arti superiori e inferiori
– Pazienti affetti da contratture muscolari e squilibri vertebrali (ipercifosi, lordosi, scoliosi etc.)
– Pazienti con disfunzioni respiratorie
– Pazienti con deviazioni e/o deformazioni ortopediche (piedi piatti o cavi, ginocchio valgo o varo etc.)
– Pazienti con malattie psicosomatiche e ripercussioni sullo schema corporeo
– Sportivi con necessità di riequilibrio muscolare
– Donne in preparazione al parto.
Quante sessioni di Rieducazione Posturale Globale sono necessarie per ristabilire l’equilibrio perso?
Il numero minimo di sessioni di Rieducazione Posturale Globale dipende inevitabilmente dal grado (e dall’anzianità) di squilibri e sintomi. Il sintomo si risolve con la presa di coscienza del corretto schema corporeo: il trattamento, pertanto, deve proseguire fino alla definitiva acquisizione dei nuovi riflessi da parte del paziente. La consolidata sperimentazione, però, suggerisce che i manifesti benefici arrivino già dopo le prime tre/quattro terapie (http://www.airar.it/airar-rieducazione-posturale-globale.html).
Il trattamento della scoliosi
La scoliosi è una complessa deformità strutturale della colonna vertebrale che si presenta come una deviazione laterale del rachide associata alla rotazione dei corpi vertebrali, alla deformazione dei dischi intervertebrali e a retrazioni muscolo-legamentose. Le curve alterano l’aspetto e la funzione della colonna e del tronco.
La scoliosi dell’età evolutiva è definita idiopatica, di cui cioè non si conoscono le cause. Normalmente, si manifesta a causa dello squilibrio tra sviluppo scheletrico e muscolare nella fase di crescita puberale (10-13 anni nelle femmine, 12-15 anni nei maschi) ed evolve fino al termine della maturazione ossea (1-2 anni dopo il termine della crescita staturale). La scoliosi, però, può essere anche congenita o acquisita in seguito ad artrite, infezioni, trauma o tumori.
In base alle sua localizzazione,è classificata in:
– scoliosi lombare
– scoliosi dorso-lombare
– scoliosi dorsale
– scoliosi cervico-dorsale
L’esame clinico permette di distinguere la scoliosi da un difetto di postura. I segni clinici della scoliosi sono le asimmetrie posturali a livello di spalle e cingoli scapolari, fianchi, bacino, fino all’evidenza di gibbosità o sporgenze sul dorso a busto flesso.
La misurazione della deviazione scoliotica viene espressa in gradi (angolo di Cobb). Si ottiene tracciando due rette tangenti alle limitanti, rispettivamente, della prima ed ultima vertebra colpite da scoliosi; le due perpendicolari a queste rette si intersecano formando un angolo che indica l’entità di suddetta deviazione.
L’esame radiografico è utile per confermare la diagnosi, formulare la prognosi e indicare le terapie più idonee. I trattamenti di rieducazione posturale – come detto – devono essere individualizzati per ogni singolo paziente.
La Rieducazione Posturale Globale consente di approfondire la conoscenza delle problematiche specifiche di ogni paziente in modo individuale, considerandolo come una unità funzionale. Il lavoro si sviluppa attraverso l’allungamento e/o il rilasciamento tonico delle catene muscolari ipertoniche responsabili del controllo posturale. Tramite l’applicazione di “posture terapeutiche” è possibile individuare la relazione di causa ed effetto e l’origine del problema. In questo modo, la Rieducazione Posturale Globale favorisce il recupero del corretto allineamento posturale, della flessibilità muscolare e della eliminazione della sintomatologia dolorosa.
L’attività fisica – ad eccezione delle attivita agonistiche “mobilizzanti” il rachide che rendono la colonna vertebrale più flessibile e, quindi, deformabile – è particolarmente indicata nei casi di scoliosi lieve o moderata. Nell’eventualità di deviazioni comprese tra i 20 ed i 30-35 gradi si rende necessario l’utilizzo di un busto ortopedico. Solo lo 0,2-0,3% degli adolescenti presenta una deviazione superiore ai 30° di Cobb, tale da richiedere trattamento chirurgico. (http://www.my-personaltrainer.it/scoliosi.htm).
-Fisiopoint-