DEFINIZIONE – La CISTITE è un’infiammazione della parete vescicale frequentemente determinata da un’infezione che colpisce le basse vie urinarie. Le vie urinarie sono un sistema che conduce l’urina attraverso due condotti – gli ureteri – dal rene alla vescica, che funziona da serbatoio. L’urina, poi, viene emessa all’esterno con l’atto della minzione attraverso un altro breve condotto: l’uretra. L’ingresso dei batteri (il microrganismo più comune è Escherichia Coli) nella vescica è dovuto alla risalita di essi proprio attraverso l’uretra.
Il fattore più importante che predispone all’acquisizione dell’infezione è legato alla diversa conformazione anatomica dell’uretra nella donna rispetto all’uomo. La brevità dell’uretra femminile (che misura circa 3-4 cm) e la vicinanza alla vagina e al retto costituiscono, infatti, fattori di rischio maggiore: i batteri provenienti dall’intestino possono raggiungere facilmente il condotto uretrale e, da lì, risalire nella vescica. La colonizzazione, inoltre, può essere favorita dalle secrezioni normalmente presenti in vagina.
Il rispetto dell’ambiente vaginale rappresenta una premessa indispensabile in un percorso di prevenzione delle infezioni urinarie. Alcune abitudini comportamentali sono possibili responsabili di cistite ed eventuali sue recidive (successive infezioni provocate dagli stessi batteri della precedente) e reinfezioni (successive infezioni determinate da una specie batterica differente). Tra queste vi sono:
– Cattiva igiene intima
– Uso di detergenti intimi non specifici
– Uso di tamponi vaginali durante il ciclo mestruale
– Uso di spermicidi
– Rapporti sessuali non protetti
– Irregolarità alimentari
– Antibioticoterapia non specifica.
I sintomi della cistite, elencati qui di seguito, possono essere presenti tutti contemporaneamente o in parte. Essi sono:
– Difficoltà nell’emissione dell’urina, che viene eliminata goccia a goccia
– Dolore e bruciore nell’urinare, che persiste anche dopo la fine della minzione
– Dolore sovrapubico
– Sensazione di non aver svuotato completamente la vescica
– Bisogno continuo di urinare
– Torbidità ed odore sgradevole delle urine
– (Talvolta) Perdita di sangue con l’urina.
Per individuare la presenza di cistite è necessario effettuare l’analisi delle urine. La presenza cospicua di batteri nelle urine, che normalmente non ne contengono, viene definita batteriuria. L’identificazione dell’agente infettante attraverso l’urinocultura è importante per la diagnosi e per la terapia, specie nelle cistiti ricorrenti, anche per escludere altre condizioni patologiche dell’apparato urogenitale di natura non infettiva, che possono simulare i segni e i sintomi di un’infezione urinaria.
La CISTITE INTERSTIZIALE/SINDROME DEL DOLORE VESCICALE (IC/PBS, Interstitial Cystitis/Painful Bladder Syndrome) differisce dalla comune cistite – causata da batteri specifici – in quanto provocata da un’alterazione cellulare delle pareti della vescica la cui causa è ancora ignota.
Le lesioni di natura multipla dell’epitelio interno, a contatto con gli acidi presenti nelle urine, comportano un aumento della sensibilità nervosa locale, che regola il dolore ed aumenta la ricezione dello stimolo ad urinare a livello d’organo.
Il meccanismo di insorgenza si può identificare in un evento scatenante, un’infezione delle vie urinarie, un intervento chirurgico, una malattia virale, un evento traumatico. La forma più comune di IC/PBS è quella non ulcerativa, caratterizzata da petecchie emorragiche che compaiono con cistoscopia e distensione vescicale.
RIMEDI, TRATTAMENTI E CURE DELLA CISTITE – È possibile e opportuno preferire terapie differenziate e ottimizzate per l’uomo e per la donna. Ci sono, però, alcune raccomandazioni generali utili in caso di cistite. Esse sono:
– Favorire la diuresi attraverso un adeguato apporto idrico giornaliero (bere almeno un litro e mezzo di acqua) e mantenere una minzione regolare
– Regolare la funzione intestinale
– Evitare il consumo di cibi e bevande che possono irritare l’intestino, rispettando una dieta ricca di vitamine, sali minerali e fermenti lattici
– Utilizzare biancheria intima in fibre naturali, poiché i tessuti sintetici possono favorire l’irritazione dei genitali esterni.
In ogni evenienza, è auspicabile somministrare un farmaco che non danneggi la flora vaginale, fondamentale fattore di difesa dalla cistite nella donna. Il farmaco adeguato deve avere come obiettivo la scomparsa della crescita batterica nelle urine, senza effetti collaterali importanti.
L’OSTEOPATIA COME TERAPIA PER LA CISTITE INTERSTIZIALE – Se la terapia della cistite batterica è di tipo medico, attraverso l’ausilio di antibiotici, nei casi di cistite interstiziale non esiste una terapia risolutiva in tutti i casi identificati. Il trattamento standard è multimodale, ma l’Osteopatia ottiene decisamente ottimi risultati sia nel breve che lungo termine in caso di cistite interstiziale ricorrente, evitando le recidive. L’obiettivo è l’eliminazione delle varie cause che possono essere all’origine del dolore.
La prima parte del trattamento, come sempre, è dedicata all’anamnesi:
– Relativa frequenza e periodicità con la quale il problema della cistite si presenta
– Eventuali problemi gastro intestinali
– Eventuali problemi alla colonna vertebrale.
La raccolta della storia clinica deve essere dettagliata e accompagnata dall’esame fisico e dagli esami di laboratorio e strumentali. Tipicamente, vengono riferiti aumento della frequenza minzionale (fino a oltre 30 volte nelle 24 ore) e dolore generalmente descritto come bruciore, fastidio o peso in regione vescicale-perineale-uretrale-vaginale. Certi cibi o bevande possono risvegliare il dolore, lo svuotamento della vescica lo riduce.
La seconda parte è dedicata ai test: il contatto di determinate strutture permette all’Osteopata di individuare la causa originaria del problema. E’ possibile rilevare l’esistenza di alterazioni delle strutture ossee della colonna vertebrale, del bacino o degli arti inferiori di varia natura (congenita, traumatica e degenerativa). Ciò può avvenire anche per compensare l’asimmetria della postura o dell’andatura e comporta una condizione di ipertono delle strutture muscolo-fasciali del pavimento pelvico. Da tale disfunzione posturale statica e/o dinamica può derivare il dolore e parte dei sintomi uro-genitali. Molto frequente è, inoltre una disfunzione viscerale, ossia la ridotta mobilità di un viscere sull’altro causato da traumi, vecchie infezioni, esiti cicatriziali etc. Spesso, la tensione legamentosa in un distretto addominale o pelvico modificano le afferenze neurologiche da e per la vescica creando un circuito di ipersensibilità nel quale il minimo attrito può essere causa di dolore.
Questo approccio naturale e globale rappresenta un valido aiuto sia ai primi segnali della patologia sia in fase acuta o cronica perché, riequilibrando la persona da un punto di vista posturale, emotivo ed energetico, è in grado di ridurre la sintomatologia in tempi decisamente brevi. Inoltre, le sedute di Osteopatia possono rafforzare il sistema immunitario, quello energetico e strutturale, scongiurando in questo modo il riproporsi del problema. Lo studio Fisiopoint di Marino (www.fisiopoint.eu) è specializzato – anche – in Osteopatia.