Il trattamento osteopatico nella lombalgia

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Il trattamento osteopatico nella lombalgia

Il trattamento osteopatico nella lombalgia 500 473 Fisiolistica 2000

Lombalgia: cos’è? – La lombalgia o dolore lombare è una sindrome dolorosa non irradiata e/o limitazione funzionale localizzata a livello del rachide lombare. La colonna vertebrale si divide in cervicale (sette vertebre), dorsale (dodici vertebre), lombare (cinque vertebre), sacrale (cinque vertebre) e coccige. Al suo interno, nel cosiddetto “canale vertebrale”, scorre il midollo spinale. Le vertebre sono separate l’una dall’altra da dischi intervertebrali, ossia cuscinetti che evitano l’attrito tra le ossa e ammortizzano i movimenti assorbendo gli shock meccanici ai danni della colonna vertebrale.

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Le cause della lombalgia – L’inizio di tale problematica può instaurarsi gradualmente oppure essere ricondotta a un evento improvviso. Una tradizionale classificazione suddivide tra lombalgia di origine vertebrale e lombalgia di origine non vertebrale. Tra le prime vanno annoverate quelle riconducibili ad artrosi, ernie, alterazioni congenite etc. Tra le lombalgie di origine extra-vertebrale figurano invece quelle secondarie ad affezioni dei muscoli e/o dei legamenti della colonna vertebrale, a compromissioni di organi viscerali che danno dolori lombari riflessi, a stati d’ansia che generano un’eccessiva tensione muscolare. Obesità, fumo, stress, sonno insufficiente, postura scorretta, vita sedentaria, patologie legate all’apparato riproduttivo femminile come endometriosi e cisti ovariche sono fattori che contribuiscono al dolore lombare.

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Il trattamento osteopatico – Dapprima si esegue un’anamnesi (raccolta dati attraverso domande al paziente). La valutazione osteopatica – col paziente in posizione eretta – valuta gli appoggi e le curve della colonna, eventuali alterazioni morfologiche e l’ergonomia totale della persona attraverso un’attenta e metodica indagine posturale. L’esame neurologico si basa su alcuni test utili per mostrare eventuali compromissioni delle radici nervose, una neuropatia periferica o una disfunzione del midollo spinale. Gli accertamenti diagnostici antecedenti al dolore lombare agevolano la valutazione del quadro diagnostico.

L’approccio osteopatico è sempre globale: non si valuta solo la zona di sofferenza bensì l’individuo nella sua interezza. L’obiettivo della diagnosi osteopatica è quello di individuare le diverse cause. Le più comuni che possono sviluppare il mal di schiena sono:

•    Disfunzioni articolari: nelle curve vertebrali (iperlordosi, ipercifosi…), ipo-mobilità vertebrale o del bacino (articolazioni sacro-iliache), disfunzioni articolari dell’arto inferiore.
•    Disfunzioni viscerali: aderenze cicatriziali (taglio cesareo, appendicectomia) spasmi del colon sigmoideo, fissazione del rene, congestione pelvica.
•    Stile di vita: lavoro, postura, alimentazione,stress.

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L’osteopata deciderà quale sarà il miglior percorso terapeutico, basandosi sulle sue qualità palpatorie, di osservazione e diagnosi; non sottovalutando, comunque, ove necessario, il ricorso a più approfondite valutazioni tipo RMN, TAC, indirizzando il paziente a colleghi professionisti (Neurologi, Ortopedici etc). Gli osteopati sono esperti nel diagnosticare problemi che possono richiedere altri accertamenti o trattamenti medici. In questo caso, il trattamento osteopatico è comunque utile per far diminuire il dolore o lo stress, includendo tecniche manuali di manipolazione e mobilizzazione articolare, muscolare e dei tessuti molli. Compito dell’osteopata non è solo quello di somministrare il trattamento, ma anche quello di dare consigli su come mantenere i risultati ottenuti, tramite, ad esempio, della ginnastica osteopatica etc. (http://www.tuttosteopatia.it/lombalgie-mal-di-schiena/)

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