La nostra ostetrica Elisabetta Nassa ci propone 10 curiosità sulla candida vaginale:
- Candidosi e vaginosi non sono più considerate infezioni ma risultato di una disbiosi… dunque la cura deve partire dall’intestino (è importante il lavoro multidisciplinare con una nutrizionista che fornisca una dieta bilanciata atta a risolvere il problema);
- Anche se la più frequente è la c.albicans, di specie di candida ne esistono ben 17;
- La candida non è trasmissibile ma, se il partner è sintomatico, deve essere trattato in quanto anche lui, per manifestare i sintomi, è partito da una situazione di disbiosi;
- In menopausa è più rara, mentre durante la gravidanza più frequente;
- Le recidive si possono prevenire a partire dalle norme igieniche, come evitare l’uso prolungato di indumenti sintetici ed aderenti e l’uso ricorrente di salvaslip usa e getta;
- Sotto a Ph 4,8 non genera Ife e dunque rimane in forma non infettiva, ma sotto a Ph 3 avviene la Citolisi da Doderlein con leucorrea lattescente, ovvero perdite legate ad eccesso di lattobacilli… se scambiata e curata come fosse candida, poi la candida viene dopo pochi giorni;
- Dunque, una perdita vaginale bianca non maleodorante è suggestiva di candida ma è estremamente non specifica, potrebbe essere altro! Queste perdite non vanno trattate con antifungini in assenza di tampone vaginale;
- Il 50% delle candidosi sono asintomatiche, dunque non si manifestano con perdite biancastre tipo latte cagliato, prurito o bruciore. Passano inosservate ma cronicizzano;
- Il ruolo dell’alimentazione: in caso di candida vanno limitati zuccheri, cereali raffinati, latticini, aceto. Il burro chiarificato, invece, inibisce la crescita del lievito grazie all’acido butirrico;
- Può dare sintomi extra-vaginali come edemi, freddo (sopratutto all’addome e alle estremità inferiori) e lingua gonfia.